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“Descrizione Della Terra e delle Cassine che compongono la Parocchia di Brugherio”

Data dell'evento: Sabato 15 ottobre 2016
Ora dell'evento: ore 16:00
Luogo dell'evento: Sala Conferenze della Biblioteca di via Italia 27
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Ad impreziosire la mostra “Brugherio 1866-2016. Identità diversa”, presentazione del manoscritto di Paolo Antonio De Petri

“Descrizione Della Terra e delle Cassine che compongono la Parocchia di Brugherio e notizie storiche intorno alle Medesime”

Nell'anno del 150° di fondazione del Comune di Brugherio sono due i volumi dedicati alla città realizzati dall'Amministrazione comunale insieme all'Associazione Kairós.

Uno è stato già presentato con successo sabato 1^ ottobre dall'autrice Anna Sangalli: si tratta di "A, b, c, d... Brugherio va a scuola. 1809-1945: il racconto di un'alfabetizzazione", una pubblicazione che fa rivivere la crescita della nostra comunità attraverso la scuola.

L'altro, quello che ci permette di esplorarne le origini, ci verrà invece presentato sabato 15 ottobre, alle 16, nella Sala conferenze della Biblioteca Civica di via Italia 27.

Si tratta del manoscritto redatto alla fine del Settecento, da Paolo Antonio De Petri, parroco di Brugherio dal 1779 al 1819, intitolato "Descrizione Della Terra e delle Cassine che compongono la Parocchia di Brugherio e notizie storiche intorno alle Medesime".

Un manoscritto inedito e custodito nell'archivio parrocchiale la cui edizione critica è stata realizzata da Luciana Tribuzio Zotti e da Giuseppe Magni.

 

Ma lasciamo che sia la stessa Tribuzio Zotti a spiegare perché trascrivere e trasporre in italiano corrente un manoscritto di fine Settecento.

«E' il documento più importante conservato, in originale, nell'archivio della Parrocchia di San Bartolomeo, a Brugherio: una descrizione dettagliata, pressoché completa, del territorio che nel 1866 diede origine al Comune di Brugherio.

Mancano, in parte, quelle località, come San Damiano e Sant'Albino, che appartenevano alla Parrocchia di San Gerardo di Monza.

Il manoscritto viene pubblicato nella sua interezza, trascritto, analizzato e studiato, per contestualizzarne il contenuto nella sua complessità, con un approccio critico adeguato ad attestarne l'attendibilità, al fine di ricavare notizie e spunti per una esatta lettura del passato e al fine di renderlo di pubblico dominio e di facile consultazione per chi voglia coltivare studi e ricerche sulla storia locale brugherese.

La trascrizione del testo originale è stata attuata con un attento esame del manoscritto, dedicando particolare cura nel decifrare la grafia e nello sciogliere le abbreviazioni in esso contenute.

Si è scelto, inoltre, di farne una trasposizione nell'italiano di oggi, affinché tutti possano leggere e comprendere il contenuto del testo, che non deve essere appannaggio di una ristretta cerchia di specialisti e studiosi. Il testo è stato riscritto in un italiano più attuale e comprensibile, per renderlo più facilmente leggibile, e sono stati eliminati quelli che ora ci appaiono errori di ortografia (picciolo anziché piccolo, foglj, trammontana...).

Le note che accompagnano la trasposizione servono a chiarire, commentare, precisare, correggere parole o passi e, talvolta, mettere in discussione quanto viene dato per certo. L'interesse per il manoscritto non riguarda esclusivamente l'ambiente di Brugherio, dove a quel tempo si ritrovavano personaggi nobili e non, che rivestirono un ruolo importante nel governo della città di Milano e nelle istituzioni lombarde, prima sotto il dominio austriaco, poi durante l'epoca napoleonica e il Regno Lombardo-Veneto (questori, notai, magistrati); esso soprattutto risulta, però, di fondamentale importanza per conoscere la realtà del territorio che andrà poi a costituire il Comune di Brugherio.

Nel Settecento cominciarono ad essere stampate diverse opere che illustravano la storia dei borghi più grandi come Monza e che daranno origine alla storiografia locale che si svilupperà per tutto il secolo successivo.

Il parroco De Petri dimostra di conoscere bene le opere di Antonio Francesco Frisi, le Memorie Storiche di Monza e sua Corte e Memorie della Chiesa Monzese, ne riprende a volte i contenuti che interessano il territorio brugherese e riporta nelle note i riferimenti bibliografici.

Egli sicuramente ha potuto consultare l'opera di Giorgio Giulini , il grande storiografo milanese, autore delle Memorie spettanti alla storia, al governo ed alla descrizione della città e della campagna di Milano ne'secoli bassi, un monumento di critica ed erudizione storica, uscito a Milano in 9 volumi fra il 1760 e il 1765, e le Continuazioni delle Memorie. Il parroco De Petri dimostra anche di aver imparato la lezione del più grande storiografo italiano, Ludovico Antonio Muratori, che non venne mai meno a un preciso impegno di verità che si esplicò soprattutto nel campo della storia, attraverso la sua lunga esperienza di ricercatore, sviluppando una metodologia rigorosa, basata sulla ricostruzione documentata dei fatti storici.

È lo stesso autore a spiegare perché scrive di "un luogo sì picciolo, e di sì poco nome, quale è Brugherio": è animato da un grande attaccamento a questa terra, che ormai considera sua patria, e dal desiderio di rendere più chiare le vicende del passato riguardanti anche ambienti più contenuti, fino ai casolari. Aggiungendo però, con una punta di orgoglio, che queste terre sono degne di essere indagate anche per le vicende riguardanti "l'antico Monastero di Sant'Ambrogio di Carugate e la rinomata Cella di San Damiano in Baragia non meno che le insigni Reliquie dei Magi".

Paolo Antonio De Petri fotografa il paesaggio brugherese alla fine del 1700, registrando fedelmente le vicende di quel territorio, formato da un piccolo centro intorno alla chiesa parrocchiale, poche vie, alcune ville, oratori e numerose cascine. Attraverso la raccolta e la citazione delle fonti, la critica delle testimonianze, la precisione della cronologia, delinea la storia del territorio della parrocchia. L'amore per la puntualizzazione del dettaglio rende viva la descrizione e la cala nel concreto, proiettando il lettore nella realtà della vita di allora.

Pur riferendosi a un ambito strettamente locale, molti riferimenti rivelano aspetti importanti della vita e della cultura del '700: la consapevolezza di appartenere ad una comunità nata intorno alla parrocchia, la percezione del concetto di Italia, i rapporti tra i diversi ceti sociali, il riconoscimento del valore della cultura e della scienza.

Il parroco De Petri era certamente una persona colta e aperta alle novità. Così annotava nel Libro dei Battesimi, alla data del 22 maggio 1796:
"In questo giorno 22 una divisione Francese di cavalleria passò davanti alla chiesa e corrispose graziosamente ad un mio saluto".

Soltanto il giorno prima Napoleone era stato accolto trionfalmente in Milano.».

Allegata al volume, stampato in 1500 copie, viene distribuita una cartina realizzata da Lucia Sardi che agli appassionati di storia locale dà ancor più il senso di questo grande lavoro che racconta l'evoluzione del nostro territorio.