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Riservato alle scuole, “Il Giorno della Memoria” a teatro: “L’amico ritrovato”, la forza invincibile di un’amicizia profonda

Data: 29 gennaio 2016 10.30

Ubicazione: Cinema Teatro San Giuseppe, via Italia 76

"L'amico ritrovato": un modo diverso per onorare il "Giorno della Memoria", un modo che regala uno spiraglio di speranza, perché è possibile credere che i "figli" possano ricomporre ciò che i "padri" hanno diviso: è questo lo spirito del doppio appuntamento con il teatro riservato alle scuole di Brugherio in scena al San Giuseppe, di via Italia 76, il 28 e il 29 gennaio, alle 10:30.

La suggestiva riduzione drammaturgica di Pino Costalunga e Jacopo Pagliari è ispirata all'omonimo romanzo di Fred Ulhman ed è interpretata dallo stesso Pagliari con Andrea Bellaccicco.

L'amicizia è il filo conduttore di questa storia; un'amicizia che diventa archetipo delle relazioni umane, dove il bianco e il nero inevitabilmente si "colorano" e si "sporcano" a vicenda.

Il tutto avviene in una Stoccarda, quella del 1932, che precipita nel baratro del nazismo e delle persecuzioni razziali: due ragazzi, i sedicenni Hans e Konradin, nell'arco di un anno scolastico, scoprono quanto profondo e gioioso, ma anche quanto doloroso possa essere un rapporto di amicizia. Sono due personaggi distanti anni luce per cultura ed ideologia: Hans, ebreo figlio di medico, e l'amico Konradin, aristocratico e figlio di antica stirpe ariana che sostiene il nazismo.

NOTE DI REGIA
"L'amico Ritrovato" di Fred Uhlman è un romanzo che fin dalla sua prima uscita – nel 1971 in America e nel '76 in Italia - è stato amato dai suoi giovani lettori e anche da quelli meno giovani. E' infatti un grande inno all'amicizia, quella vera e profonda, che solo gli adolescenti possono provare.

E' poi un commovente racconto sulla crudeltà degli uomini e della storia.

E' inoltre un affresco intenso della vita di due giovani in un periodo pieno di odio e paura, come quello del Nazismo in Germania.

Non è stato semplice lavorare su un "monumento" come questo, fatto soprattutto di pensieri e di ricordi, per questo ho scelto il massimo rispetto del testo – bellissimo – e l'uso di azioni e immagini semplici, incisive e chiare (Nella stesura del testo drammaturgico mi sono avvalso anche di alcune pagine di un altro romanzo di Uhlman: "Un'Anima Non Vile").

Ecco allora sulla scena il salottino della casa americana di Hans Schwarz, dove il nostro protagonista, ormai vecchio, legge la lettera speditagli molti anni dopo la fine della seconda guerra mondiale dal Liceo dove fu studente.

Ed ecco quel salottino animarsi, diventare prima la classe, poi la palestra dove Max Muscolo tiene le sue divertenti lezioni di ginnastica, i luoghi delle vacanze e della felicità e i luoghi del dolore.

Ecco allora apparire come in un sogno Konradin Von Hoenfels e il ricordo dolce di quella lontana amicizia forte e tradita. Sono immagini nitide, a volte sbiadite, ma sempre forti, benché lontane, che ritornano alla mente di Hans e che si materializzano sulla scena. Immagini, ricordi e parole che aiutano il protagonista a ritrovare un amico creduto perduto e il pubblico a meditare sui grandi temi di sempre: l'amore e l'odio, la crudeltà e la giustizia, la vita e la morte.

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